A Oltre Scrittura l’artista Sergio Riviera. Intervista a cura di Monica Pasero




Dio donò al tramonto e all'alba le sfumature del rosso
affinché la passione non venga mai dimenticata,
sia all’inizio della nostra esistenza che alla sua fine.
Monica Pasero



Trapelano tonalità forti e cariche di  passione;  Terre e Rossi padroneggiano su  queste  tele  imprimendone grande potenza visiva. Al primo impatto l’occhio ne viene catturato, estasiato dalla  forza che emanano le tele di Riviera. Non v’è solo un’ immagine d’ammirare ma una  storia: la storia  del colore del suo viaggio. Pennellata dopo pennellata ha fluito in ogni parte invadendo con vigore il soggetto e regalando ai nostri occhi energia e fascino.
Chissà che cosa pensava l’artista ad ogni tocco, quando il suo estro creava, offrendoci  emozioni che ora  s’inerpicano  tra cielo, monti, boschi e paesaggi  rivisti sotto una luce  nuova, carica di passione, di colore, di vita. Riviera  ne è maestro ad esaltare in ogni dettaglio  il colore che diviene parte vitale nel suo percorso artistico.
La scelta cromatica, dell’ artista, presenta il mondo dei rossi e delle terre, ma non solo, e mi porta a pensare ad un essere di grande passione in cui rabbia, dolore e vitalità  plasmano il suo animo e  lo conducono a realizzare lavori di grande effetto, dove si avverte forte il grande bisogno di esaltare la bellezza e l’amore che ci circonda; di comunicare  al mondo la forza intrinseca  della vita. E  tramite le sue scelte cromatiche ci porta ad esplorare il mondo sotto la luce calda della passione, dell’ energia che ci scorre  nelle vene  ed  è spesso silente in noi. Come lava che scende a valle e tempra la terra, cosi le sue opere giungono a noi  ardendo in animi sensibili che  sanno cogliere la bellezza di ciò che un uomo  può realizzare semplicemente amando  la sua arte.
A Oltre Scrittura ho il grande piacere di ospitare il pittore  Sergio Riviera artista del colore  e della vita.

Sergio mi fa molto piacere averti qui e osservando le tue tele mi è giunto un pensiero, una curiosità e ti chiedo:  la scelta di tonalità così calde  potrebbe  essere  legato alle tue origini; tu nasci nelle calde terre africane precisamente ad Asmara in Eritrea e mi viene da pensare che forse un po’ del calore di questi  luoghi lo  conservi nel tuo animo regalandolo, tramite il colore, alle tue opere.  È possibile?
Ognuno di noi possiede un’indole interiore che la si scopre nel proprio vissuto. Infatti vivendo, negli anni, lentamente sollevi come fossero veli opachi, gli aspetti innati in te stesso, A volte con sorpresa ma anche a volte con malinconia li porti alla luce prima a te stesso e poi ed è inevitabile, agli altri. Tutto questo per dirti che in particolare quando dipingo lascio il mio inconscio correre come fosse un bimbo per i prati e egli si esprime a volte anche a mia sorpresa… Sesanne scrisse: il dipinto ha necessità di avere un progetto iniziale che magari prevede come destinazione Madrid, ma poi è normale se poi ci si possa trova pure a Berlino.

Leggendo la tua biografia sono stata colpita in  primis dalla tua vicenda personale, molto drammatica,  che ti ha portato in giovane età a  rivoluzionare tutta la tua vita . Dopo una brutta caduta  hai perso l’uso delle gambe e in parte delle braccia. Vuoi raccontare la tua esperienza e dirci cosa ti ha aiutato ad andare avanti ?
-
Per la precisione, ho avuto una lesione midollare cervicale che mi ha tolto l’uso delle gambe, parte delle braccia, ma purtroppo e soprattutto quello delle mani. Infatti in collaborazione con il tecnico ortopedico ho dovuto realizzare maniglie apposite che poste alle mani mi aiutano a sorreggere il pennello. Nei primi due anni dopo l’incidente in verità, nella mia mente c’era buio pesto … ma poi ho avuto l’intuito di andare in Svizzera dove l’aspetto riabilitativo (erano gli anni 70) era a favore di 30 anni rispetto ai nostri centri riabilitativi. Infatti quando ponevo i miei quesiti, soprattutto quelli di tipo affettivo e sessuale qui in Italia. avevo in risposta l’arrossire in viso dell’esperto. In Svizzera il Professor Hachen grande scienziato a livello mondiale, mi parlò per ore, infatti mi recai da lui molte volte. Concettualmente egli aveva compreso che le limitazioni fisiche erano un problema periferico, mentre il vero problema stava nella psiche …. Mi rovesciò come un calzino le mie logiche esistenziali e mi regalò la desiderata serenità esistenziale. La mia professione anche prima dell’incidente era quella di arredatore di locali pubblici, bar, boutique, ristoranti ecc. professione che intrapresi anche in seguito ed ebbi un’impresa con un socio composta da 26 operai e 7 impiegati. In seguito poi ebbi un’altra attività con un altro socio per la ristrutturazione di appartamenti nelle zone centrali delle città. La vera “MECCA” di tutta la mia felice esistenza l’ho trovata nel cuore e nell’anima delle donne che ho amato e che,da cui sono stato tanto amato….ritengo che la donna possiede una marcia in più rispetto all’uomo, possiede l’intuito e la capacità di accendere il cuore dell’uomo tramite un radar che la natura le ha donato, ed io : DICO AD ALTA VOCE “GRAZIE DONNA CHE ESISTI”.

“Trattengo il respiro, troppo lo spazio intorno e con le mani premo le mie orecchie, per attenuare il rumore di questo assordante silenzio. Come se nemmeno fosse mia la gola, mi duole, mentre il nodo preme e ingombrante la pece continua a scendere”.  Riporto questo tuo passaggio e ti chiedo: quell’ oscuro nell’ animo, il colore la vitalità  e la forza che metti nelle tue opere lo hanno annientato?
Certamente, molti sono stati gli elementi esistenziali che mi hanno aiutato ad annientare la pece nera che mi assaliva. Come anticipato determinante è stata la donna, la condivisione, entrare in sintonia tramite i sentimenti e naturalmente tramite la sessualità a compimento di una partecipazione all’esistere ed al vivere e non tanto al solo esistere. La forte partecipazione all’esistere mi è giornalmente regalata dalla “mia amica arte” è così che la definisco perché lei l’arte la sento tramite i miei palpiti da quando sono bimbo dentro me ed è a questo proposito che aggiungo un mio scritto dedicato all’arte : Come se bussasse alla mia anima, da sempre, un indissolubile sentimento, un’ansia a volte sofferta e conflittuale, una tenace amica accovacciata  dentro di me, che pretende e m’ impone concitate riflessioni. 

Stretto il legame anche passionale e di totale reciproca dedizione, … così, qui nel petto sin da piccino, forte e continua la critica, … la sua … forti anche gli scontri, ma con leale e complice sentimento mai tradito.
A volte, lunghi giorni ed anche mesi mi ritrovo chino alla ricerca concettuale dell’invenzione pittorica, mentre lei instancabile pungolo insiste caparbia nell’indicarmi l’obiettivo possibile.
E’ vero, a tratti mi regala, … con avarizia però …, slanci di gioia e poi ancora mi gratifica. 
Mi fa ridere dentro come da bimbo, così come nei miei ricordi …, con il profumo dello zucchero filato appiccicato alla gola, strilli di bimbi e d’ansia straripava il mio petto, grande era la piazza ed i miei piccoli passi. Immense, luminose ed in movimento erano le ruote e non bastava proprio immaginare tutti i colori esistenti, tale era il loro brillare.
Fedele complice delle mie invenzioni  …
rassicurante, era la sua mano chiara e affusolata, aggrappato e felice,  così,
anche perché non mi perdessi … mentre premeva ingombrante la folla tutt’intorno.
Tenera amica, compagna alleata, fedele …  complice delle mie invenzioni … .
Paziente, spesso attendi nell’ombra della mia solitudine che si riaccendano le luci… .
Di giorni felici ormai lontano il ricordo, quanta la polvere di macerie vissute e di speranze tradite.
Seminai ancora con credere cristallino …, mentre ora soffro di detriti e di freddi toni.
Fedele sostegno  solo tu, Fenice dei miei ritorni …
Sin dai tempi passati riempi i miei giochi …, il riverbero del sole sulla mia pelle che di riflesso disegna un gigante. La nuvola che appesa al mio filo teso, con il sorridente faccione, con me passeggia. Senza fine le nostre fantasie e, la tessitura del ragno zuppa di rugiada, fatta di piccole gocce come soldati allineati che m’inteneriva … così tu ancora ed ancora, fedele instancabile complice.Tenera e tenace amica mia ..
Geniale tu che lo stupore del sapere è in te e si rivela, ancor prima del conoscere, quando finalmente soli, siamo d’innanzi al pallore della tela, li, il mio affanno raggiunge l’apice del sofferto piacere.

Oltre ad essere un artista; sei un uomo di grande amore per il prossimo e questo lo dimostra il fatto che durante la tua carriera lavorativa ti sei anche occupato di disabilità, realizzando  di prodotti per ridurre l’handicap in favore dell’autonomia delle persone disabili.  Vuoi parlarcene?


 Ho dovuto impegnare 5 anni per riuscire ad avere la patente di guida, il motivo era dovuto al fatto che in Italia chi non aveva la presa delle mani non poteva guidare, pensate, mi sono recato dal colonnello dei carabinieri avvisandolo che avrei guidato
ugualmente, egli da grande uomo, è venuto con me più di due ore per verificare se sapevo guidare, ( le attrezzature adeguate le avevo rilevate in Svizzera e con grande difficoltà ero riuscito a farle realizzare da una ditta specializzata) …. ma in seguito mi disse che se avessi provocato un incidente mi sarebbe stato contro e se invece, qui dove abito a Mantova, mi avesse fermato una pattuglia di carabinieri mi disse di farlo chiamare tramite i carabinieri stessi …..piansi a lungo come un bimbo !!! una grande concessione
!......dovevo scendere e salire da solo per cui feci realizzare una piccola gru e tramite speciali calzoni che fungevano da imbragatura ho risolto il problema, e questa fu un’ottima soluzione anche per altri come me che avevano lo stesso problema, come pure avevo la necessità di fare il cateterismo e cioè lo svuotamento della vescica .. sorretto da un esperto elettronico realizzai una pinza da fissare al polso che funzionava tramite il soffio della bocca ,…..anche questo strumento fu utilissimo per altre persone …ed è per ciò che avevo un’altra piccola impresa per realizzare questi strumenti. Mamma mia, sto scrivendo tutte ste cose, ma mi sembra di parlare di un’altra persona.

Nelle tue opere predomina la natura,   emerge forte  la potenza del colore e la delicatezza del tratto,  due mondi diversi che si incontrano  un po’ come la  debolezza e la  forza;  una tua riflessione a tal proposito.

È  lei la “mia amica arte” che cocciuta mi sottopone a forti ma anche piacevoli riflessioni per realizzare ciò che poi a lavoro eseguito, accresce la mia gioia quando mi ritrovo davanti ad un dipinto terminato. Ciò è pure confermato da premi che mi vengono riconosciuti… Infatti da pochi giorni sono stato premiato in un concorso a Milano dal Professor Sgarbi


L’arte, la sua bellezza l’ho sempre vista come un dono di Dio, che rapporto hai  con la spiritualità?

Da molto tempo le mie riflessioni mi hanno convinto che l’umano è figlio della universalità. Mi soddisfa osservare l’infinito scrutato dagli astrologi, mi fa sentire parte di questo universo anche se pur creatura infinitesimale piccola. Ma comunque figlia di una grandiosità che a mio parere gestisce pure la fogliolina che
germoglia e così comecon la medesima maestosità, sa gestire l’alba che ci inonda con i suoi toni…. sempre, ogni mattino diversi, posti a stupire la nostra capacità di osservare. La natura mi permette pure di usare tramite i colori la mia possibilità di esprimermi, posso trasferire sul piano pittorico le mie emozioni ad anche in più sorprendere a volte anche me stesso per ciò che ne risulta…. compreso la possibilità di stupirmi. Dio mio, che bello vivere !!!



Quale è stata l’emozione più grande che hai provato durante la tua carriera artistica?
Erano presenti più di un centinaio di artisti, mi trovavo sul lago di Garda, si svolgeva la premiazione di un importante evento per un concorso pittorico anno 2017. La grande sala era addobbata ed ai presenti, circa duecento persone, era stato offerto il pranzo. La giuria si è posta sul palco appositamente creato e cominciò ad elencare per categoria i vari pittori premiati. Quando mancavano pochi premiati e cioè dovevano essere i primi classificati io persi la speranza di ottenere un riconoscimento. Quinto, quarto, terzo, secondo, … a quel punto sentii squillare il mio nome !!!! mamma mia !..... mi prese immediato il singhiozzo che riuscii a trattenere con grande difficoltà. In precedenza il brusio delle persone era intenso ed improvvisamente segui come in un tonfo, un intenso silenzio …dal fondo della sala si mise in moto una carrozzina “la mia” e tutti si volsero stupiti ad osservare chi poteva essere il primo premiato. Sbigottito mi trovai dinnanzi alla commissione composta da persone che ho visto anche in televisione…….la presidente mi consegnò la motivazione del premio e quota relativa al premio e poi si mise a sostenere che esprimersi  nell’arte è un dono e che va considerato come un concetto ineluttabile. Ho accartocciato sulle gambe le mie cose e sono tornato al mio posto, ma le lacrime scendevano, lacrime che io non volevo, le lacrime scendevano come non fossero state mie … mai nella mia vita ho provato una simile emozione e pur vi devo dire che fortunatamente non era la prima volta che ricevevo il primo premio ad un concorso di pittura.

C’è un messaggio che vuoi portare tramite le tue opere? Se è sì quale?

Nella normalità le persone tendono a trasferire sull’operato del pittore l’immagine di ciò che ha visionato nel reale, ma spesso purtroppo l’osservatore dimentica che il pittore oltre che conoscere tecniche pittoriche è, o comunque dovrebbe essere, un’artista.Come tale egli elabora nella sua interiorità il concetto pittorico per ripresentarlo       all’osservatore in forma inventata aggiungendo le proprie emozioni….E’ infatti questo che vorrei trasmettere nei miei dipinti, è vero io non abbandono l’aspetto immaginario della natura, ma il mio dolce invito è portare l’osservatore a sognare facendosi proprio l’unione dei toni e delle pennellate per inventare e viaggiare nel mondo dei propri sogno. Aggiungo alcune frasi che ho scritto a proposito di quanto a volte si esagera nel web esprimendo valutazioni sulle persone, ma in aggiunta in queste frasi scrivo che io sono super felice di ciò che la vita mi concede e che il mio maggior intento è vivere con il cuore giovane senza chiedere null’altro al mio esistere:


Ci siamo abituati a scrivere “GRANDE” con l’intento di esaltare l’altro, ma!......io, da quel giorno del mio incidente....... anche se ho trovato a fatica l'assuefazione a stare grande metà, da allora faccio molta attenzione a non alzarmi in piedi ed è per questo che appunto, mi ritrovo ad essere grande "META’"............ Comunque la vita mi gratifica perché mi sta regalando anni in più di un'esistenza che valutata con obiettività si sarebbe dovuta limitare a vari anni fa.........questo mi avvantaggia rispetto a chi invece giustamente teme la fine .....come dicevo quindi, io sono avvantaggiato !!!........è anche vero che non mi volto indietro, seguo la mia istintività come avessi 20 anni e la mia amica arte, mi sta accovacciata al mio fianco ed è insieme a lei compreso i sorrisi di chi mi stima......io, esisto, vivo, condivido sintonie a chi mi offre come su di un piatto dorato la loro ANIMA. GRAZIE A TUTTI VOI …. SERGIO.

E giungiamo all’ ultima  domanda, di rito per Oltre Scrittura, e ti chiedo: quanto è importante nella tua vita il sogno?
 Tutto ciò che io sono … tutto me stesso è proteso ad in intento primario … IL SOGNO … padroneggia ogni mio vissuto ogni mia azione, cosa sarebbe l’arte, cosa sarebbero i sentimenti, cosa sarebbero i rapporti con le persone, cosa sarebbe la natura se accostandoci a lei non saremmo in grado di condividere ogni sua sfumatura tramite il sogno.



Ringraziando  l’artista per questa sua interessante intervista ricordo a tutti i lettori il  suo gruppo face book dove troverete molte delle sue opere e delle sue poesie: 
E il suo sito 















Commenti

  1. SEI e sei sempre stata un grande tesoro ........ grazie mia cara SERGIO

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